LA FUNZIONE DELLA RIPETIZIONE NEL CAMUFFAMENTO DELLA MENZOGNA
di M. Sollapi
pubblicato venerdì 22 dicembre 2017 alle ore 18:30:05
C’è un rapporto di tipo strutturale tra la bugia e il modo di comunicarla. Secondo quanto dicono gli studi più approfonditi, questo elemento è la ripetizione che avrebbe la funzione di travestire la menzogna in verità,
Non è una novità. Lo sapeva anche Joseph Paul Goebbels responsabile della propaganda nel Terzo Reich, e che si ritiene sia l’autore di una frase celebre: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.“
Ma se la ripetizione diventa uno strumento utile nella comunicazione di massa, per diffondere idee anche criminali o addirittura è indispensabile nel pubblicizzare prodotti anche di buona qualità, può anche diventare utile a smascherare chi mente in una conversazione, o che risponde a delle domande o comunica in ambiti più limitati.
Questo perché sembra che la necessità di ripetere quello che si sa esser una menzogna è qualcosa di innato nell’uomo. Chi lo fa neanche se ne rende conto. Certo, la ripetizione non è solo un mezzo per far apparire verità una menzogna, ma ha anche funzioni molto positive. Si pensi al maestro che ripete agli alunni,per farsi capire; o come, nel linguaggio musicale, sia la base per ogni sviluppo tematico.
Detto questo, non vi è subbio che abbia anche questo rapporto quasi simbiotico con la menzogna. E’ tanto vero che nel manuale per gli interrogatori della Cia, che gli agenti che interrogano conoscono bene, vi sono indicati tutta una serie di segnali che la persona interrogata, che stava mentendo, è portata a dare. Ebbene, fra queste, oltre alle espressioni del volto, toccarsi il naso, nascondere la bocca dietro la mano, sbattere le palpebre, guardare da un’altra parte, o cambiare posizione sulla sedia ecc , vi è questa:
“Spesso le persone che mentono ripetono più volte la stessa affermazione. E lo fanno con qualche variazione e aggiungendo qualche dettaglio in più”.
Perché ne parlo? Perché l’ex – Capogruppo di minoranza Giuseppe Coluccia nel suo intervento in riposta all’ ex sindaco De Santi, riferendosi all’utilizzo di somme vincolate, fa un’affermazione è la ripete per ben tre volte con leggere variazioni
Che cosa dice in questa affermazione ?
Detto in parole povere, si tratta di questo. Facciamo un esempio. Un comune chiede al Governo dei soldi per rifare il tetto della scuola, ma siccome tardano ad arrivare, ed essendo una cosa urgente, la realizza con i soldi delle spese corrente che, normalmente, gli servono per pagare gli stipendi, bollette ecc. Quando poi arrivano i soldi per il tetto vengono messi al posto di quelli che sono stati utilizzati. Tutto qui
Ecco come lo spiega lui:
". . .il Comune aveva ricevuto questi fondi per determinate opere, che ( Prima affermazione .) il Comune aveva realizzate e autofinanziato con propri mutui, come prevedeva la legge, e che una volta ricevuti quelli vincolati, non più necessari per quelle opere, perché ( seconda affermazione ) già realizzate dal comune, li ha utilizzati per coprire spese correnti ( terza affermazione ) del resto il Comune aveva già realizzate le opere finanziate con propri fondi, ha ritenuto, quando gli sono arrivati quelli previsti, di utilizzare quest'ultimi per spese comunque necessarie. . . )
Secondo la regola della CIA questa affermazione, ripetuta tre volte in quattro righe, si tratterebbe una bugia. Quindi quelle opere di cui parla Coluccia non sarebbero state realizzate o realizzate solo parzialmente.
Naturalmente, a volte, la regola non funziona perché ci possono essere delle eccezioni .
Ma, qualora quelle opere non fossero state realizzate, allora sarebbe una cosa molto grave. Non solo perché farebbe nascere l’esigenza di sapere in che modo sono stati utilizzati quei fondi, ma anche perché sarebbe la prova che un ex amministratore avrebbe deciso deliberatamente di mentire ai propri concittadini e in un modo così clamoroso. E anche raffazzonato, se vogliamo , visto che dal suo modo di comunicare sarebbe stato possibile capire che stava mentendo. E per un politico, non saper neanche mentire, per quanto questo possa apparire cinico e paradossale, non sarebbe un limite da poco. Naturalmente si tratta solo di ipotesi. La speranza e che non sia così.
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