MEDICI, LE ECCELLENZE MOLTE VOLTE LE TROVIAMO IN CASA.
pubblicato lunedì 23 maggio 2016 alle ore 17:42:58
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Signor Prianti, un grazie per dar voce a chi non può esprimersi col proprio nome perchè minacciato con la perdita del posto di lavoro. Mi conceda un altro grazie perché il suo quest book è la voce dei cittadini dove possono comunicare e condividere con altri i temi del momento e le proprie preoccupazioni.
Vengo al dunque, ho letto con attenzione i vari articoli sull’ultima conferenza sulla sanità del 18 maggio dove la narrazione dell’incontro sembra scritta, con qualche piccola variante, dalla stessa mano senza una emozione di quanto si scrive e senza sentirsi minimamente coinvolti, anche giudicando, dall’origine dello scritto. Come capita spesso se hai voglia di capire di cosa si è parlato e deciso intorno a quel tavolo dove noi del settore si pone sempre molta attenzione, devi andare tra le righe delle “Voci Contro” che spiegano senza tanti filtri per non dispiacere, la quasi realtà dei fatti.
Al personale medico non è passata inosservata la richiesta dei Sindaci di poter disporre di un Primario di emergenza urgenza come se quella figura, di solito a” scavalco” e sappiamo tutti cosa significa anche nel morale degli addetti, da solo eliminerebbe quelle situazioni di emergenza urgenza di patologie gravi che richiedono diagnosi e cure tempestive a situazioni cliniche croniche in aggravamento. Prima di formulare tali richieste derivate dalla poco conoscenza della medicina d’urgenza, diagnostica e dei servizi, i Sindaci avrebbero dovuto guardare in casa dove opera un medico che ha già concorso per la carica di primario che pur avendo i “numeri” è stato scavalcato forse perché aveva poche conoscenze di un certo rilievo. Questo medico è il Dott. Angelo Testa. Questa persona molto riservata è un valido medico di Medicina generale, di terapia intensiva, del trattamento nelle emergenze da ICTUS, possiede un Master di iperbarica e ha maturato sul “campo” una specializzazione di medicina di urgenza al pronto soccorso del nostro ospedale, dove da moltissimi anni la sua presenza è una sicurezza per la gente che accede al servizio ed è una protezione per il personale che lo affianca.
Signor Prianti, grazie per lo spazio.
Un dipendente
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