“Sverginare” la Cala dei Frati va bene, ma non deve essere uno “stupro” di Giovanni Fratini
pubblicato domenica 22 maggio 2016 alle ore 13:59:50
Faccio parte della schiera dei Sindaci che non hanno risolto il problema dell’accesso pedonale alla Cala dei Frati. Ma sono anche il Sindaco che non ha mai fatto promesse.
Primo perché sono sempre stato dell’opinione che l’Elba deve offrire a chi vi risiede e ai turisti una costa balneabile diversificata. Fatta di spiagge facilmente accessibili anche da terra, dotate di servizi o senza servizi come nel Comune di Portoferraio lo sono, ad esempio, le Ghiaie e Sottobomba. Ma fatta anche di piccole spiagge accessibili soltanto via mare. E per me il fascino della Cala dei Frati ( che non è affatto una spiaggia privatizzata, come spesso sento dire) sta proprio nel poterla “conquistare” giungendovi dal mare. A piedi o a nuoto dalle Ghiaie o dalla Padulella, con una canoa, un patino, una barca a remi. Starci per poco tempo o anche per una intera giornata. Nessuno ce lo può impedire.
E poi perché Tecnici di mia fiducia, mi hanno sempre sconsigliato, per più ragioni, il ripristino del vecchio passaggio pedonale.
La particolare pendenza e la fragilità del terreno, oltre alla necessità di rispettare la normativa vigente in materia di sicurezza, comporterebbero la realizzazione di opere di consolidamento tali che, unitamente alla scalinata, avrebbero un impatto ambientale notevole, oltre ad un costo molto probabilmente elevato e di non semplice quantificazione.
Inoltre il ripristino di un accesso dalla strada comunale che dalle Ghiaie porta alle spiagge della Padulella e di Capobianco,per la oggettiva impossibilità di reperire nelle vicinanze un’area da destinare a pubblico parcheggio, creerebbe ulteriori, pesanti difficoltà alla viabilità lungo quella strada, già abbondantemente “intasata” in estate, come ha fatto presente, opportunamente, anche il Sindaco Ferrari.
Se proprio l’Amministrazione comunale dovesse decidere di facilitare l’accesso a quella meravigliosa spiaggetta, forse potrebbe fare la scelta, prospettata dallo stesso Sindaco, di un percorso pedonale dalla spiaggia delle Ghiaie ( credo siano circa 200 mt. di costa). Potrebbe essere realizzato, in sostanza, una sorta di “ viottolo” con un’ altezza di poco superiore al livello del mare utilizzando anche le rocce esistenti o depositando, in assenza di rocce, ballini di cemento opportunamente collocati.
Contrariamente alla scalinata dalla strada comunale questa seconda soluzione, avendo uno sviluppo “orizzontale”, può risultare molto meno impattante dal punto di vista ambientale.
Peraltro mi risulta che, all’interno della ex Caserma della Guardia di Finanza, il Comune ha la possibilità di destinare, da quest’anno, ulteriori spazi a parcheggio pubblico. Realizzato, dunque, l’accesso pedonale dalle Ghiaie, potrà essere comodamente utilizzata tutta l’area di parcheggio della Finanza.
L’attuale Sindaco sembra determinato a rendere accessibile la Cala anche da terra. “Occorre garantire – sono sue parole - un accesso alla Cala da terra modificando l’attuale situazione che l’ha mantenuta in un regime di isolamento e verginità ambientale”. Chiaro. Ma si tratta ora di passare dalle parole ai fatti. Dalle generiche valutazioni tecniche, presentate dallo stesso Ferrari a dicembre dello scorso anno, ad una progettazione più in dettaglio che consenta di confrontare la fattibilità, i costi e l’incidenza ambientale della scalinata e del camminamento dalla spiaggia delle Ghiaie.
Incontri tra l’Amministrazione comunale e Legambiente ce ne sono già stati subito dopo le elezioni amministrative del 2014. Dopo un anno, ad aprile del 2105 l’Associazione ambientalista è tornata alla carica. Insomma dalle elezioni del maggio 2014, di tempo ne è già passato abbastanza.
Se si vuole “sverginarla” quella spiaggetta, si decida dunque su come farlo. Ci godremo finalmente l’ultima puntata di una storia infinita; ormai diventata una “calanovela” non più sopportabile.
|