LETTERA DI ROBERTA MADIONI A VINCENZO ONORATO: “Sig. Vincenzo , io non La conosco , e so che Le sto chiedendo una cosa grande , ma sarebbe possibile che Lei concedesse il passaggio nave gratuito agli Elbani che necessitano di recarsi sulla terraferma per motivi di salute propri e dei familiari ?
pubblicato lunedì 20 gennaio 2020 alle ore 13:47:38
Gent.mo Dott. Onorato voglia perdonarmi se mi prendo la libertà di scriverLe pubblicamente.
Come ho già fatto il 31 dicembre scorso , con la mia lettera al Presidente della Repubblica , anche a Lei avrei qualcosa da chiedere.
Ma prima vorrei raccontarLe come un giorno conobbi Suo Padre .
Tanti anni fa mio zio si ammalò di tumore , fu operato e successivamente dovette affrontare lunghi cicli di terapia.
All’epoca all’Elba non c’era un centro chemioterapico e ci recammo all’ospedale di Massa Carrara dove facevano una terapia sperimentale con l’applicazione di un infusore a rilascio lento in vena succlavia. Il paziente dopo l’impianto poteva tornare al domicilio e recarsi settimanalmente al controllo per effettuare la ricarica del farmaco. Tornati a casa dopo circa tre giorni l’infusore si bloccò. Dovevamo andare subito in ospedale a Massa Carrara per la sostituzione dell’apparecchio. Era già mattina inoltrata e arrivati sul porto scoprimmo in biglietteria che i posti auto erano esauriti. Eravamo diciottesimi in lista di attesa. Presi il mio biglietto con scritto riserva a penna e mi misi in fila alla nave. Avevo il timore che non sarei riuscita ad imbarcare, così scesi dall’auto e mi recai da uno dei ragazzi che controllavano i biglietti. Gli spiegai le mie esigenze e la mia premura di salire su quella nave , quando un Signore dietro di me che aveva sentito la conversazione intervenne e disse al ragazzo di farmi uscire dalla fila e di farmi salire per prima sulla nave.
Pensai che quel Signore era un Responsabile della gestione degli imbarchi e nella fretta sparì prima che potessi ringraziarlo.
Qualche giorno dopo tornai sul porto , volevo cercare quel Signore così gentile per ringraziarlo. Cercai sui moli , infine mi recai in biglietteria e descrissi all’impiegato il Signore . Lo contattarono e dopo una mezz’ora arrivò e con mio grande stupore si presentò , era il SIg. Onorato .
E’ così che incontrai un giorno Suo padre , un uomo dal cuore grande e una gentilezza infinita.
Mia nonna diceva sempre che la mela non cade mai lontano dall’albero ed io oggi voglio far appello al suo buon cuore anche a nome di tutti gli Elbani.
Io so cosa significa doversi recare fuori dall’Elba per visite specialistiche , esami , terapie , oltre all’ansia, la preoccupazione , in aggiunta io soffro anche il mal di mare , ecco oltre a tutto questo ci sono i costi del traghetto.
A nome di tutti noi che viviamo questo disagio dell’insularità e che spesso con uno stipendio da lavoratori dipendenti e i meno fortunati , con i proventi da lavoro stagionale , i pensionati , avendo necessità di andare oltre canale per problemi di salute propri o dei familiari , devono far fronte oltre ai costi sanitari ai costi supplementari del traghetto e mi creda a volte per alcuni è veramente un costo insostenibile .
Ho appreso in questi giorni che anche l’ambulatorio di medicina sportiva sull’Elba è stato soppresso e penso a quei ragazzi che oltre al costo del certificato dovranno sostenere i costi del trasporto marittimo e che forse le famiglie potrebbero non poter sostenere, e che forse dovranno rinunciare allo sport .
Spesso inoltre si è costretti a passare con l’auto per la carenza di treni da Piombino Marittima .
Sig. Vincenzo , io non La conosco , e so che Le sto chiedendo una cosa grande , ma sarebbe possibile che Lei concedesse il passaggio nave gratuito agli Elbani che necessitano di recarsi sulla terraferma per motivi di salute propri e dei familiari ?
Se non potrà accogliere questa mia richiesta , so che non sarà per mancata volontà di venire incontro ai suoi concittadini Elbani , ma per il momento generale di grave crisi economica che l’Italia intera sta attraversando.
La ringrazio comunque e mi perdoni se ho osato tanto, ma io sono e resto una sognatrice e spero di dover tornare in biglietteria, come tanti anni fà , questa volta a cercare Lei , per poterLa ringraziare personalmente.
Roberta Madioni
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