IL PADRENOSTRO E IL TANGA CHE “INDUCE IN TENTAZIONI” d G.Muti
pubblicato domenica 18 novembre 2018 alle ore 11:14:21
Il Padrenostro, la più conosciuta e diffusa delle preghiere cristiane, è stata modificata.
Nella nuova versione non c’è più l’invocazione rivolta al signore: ” non ci indurre in tentazione”. Papa Francesco ha spiegato perché: “ Quello che ti induce in tentazione non può essere il padre, ma è il diavolo ».
Quindi nella chiesa , con grande ritardo, si è scoperto che chi induce al peccato lo aiuta a commetterlo perché vi è un legame di causa effetto fra l’induzione e il peccato.
Questo, nel sistema giuridico laico, non è una novità. Abbiamo, per esempio, “l’induzione” alla prostituzione che è un reato
Per essere più chiari, “Indurre” vuol dire invogliare, incitare, stimolare e, se l’azione è molto spinta, può diventare istigazione, che è ugualmente un reato.
E, naturalmente, ogni azione deve essere giudicata nel contesto in cui si verifica. Comunque ,spesse volte, accade che un certo reato non sarebbe stato commesso se
se non ci fosse stata induzione / l’istigazione a provocarlo
Perché tutto questo discorso?
Perché mentre a Roma “ l’induzione in tentazione” sparisce dal Padrenostro, in Irlanda “l’induzione alla tentazione ” provocata da un tanga con pizzo, salva un giovane da una condanna per stupro
Il suo avvocato, per prova definitiva che la ragazza era consenziente ha tirato fuori ,mostrandolo alla giuria , un tanga molto sexy.
Come dire: se una giovane donna va in camera con un uomo e poi indossa questo tipo di mutande vuol dire che non era andata per pregare. Il tanga quindi come un segnale, invito esplicito ad avere un rapporto. La giuria si è convita e lo ha assolto.
Questo ha scatenato una grande protesta. Il gruppo "Donne d'Irlanda" ha invitato le utenti social a mostrare la propria lingerie accompagnata dall'hashtag #ThiIsNotConsent ("Questo non è consenso"). Del fatto ne hanno parlato tutti maggiori giornali d’Europa,
E una deputatessa irlandese ha mostrato in parlamento il proprio tanga
Naturalmente, non c’è alcun dubbio che il tipo di mutande che una donna indossa non può giustificare uno stupro. In questo caso, l’induzione /provocazione poteva portare non all’assoluzione, ma all’attenuazione della pena con l’applicazione delle attenuati. Questo perché una ragazza che si sveste e passeggia in camera in tanga, davanti ad un giovane arrapato, è il classico caso di induzione a mano armata.
Ma, al di la’ del principio secondo il quale, la donna può vestirsi come vuole, meglio per lei sarebbe se tenesse presente che, a volte, il suo modo di agire e vestire , specialmente se si si tratta di un tanga potrebbe “indurre qualcuno in tentazioni”. E se questo non va bene nel Padrenostro, non dovrebbe andare bene neanche nel comportamento di una donna , specialmente se giovane e bella.
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