“74° ANNIVERSARIO DELL’AFFONDAMENTO DEL PIROSCAFO ANDREA SGARALLINO” di Giuliano Giuliani
pubblicato giovedì 21 settembre 2017 alle ore 23:45:23
Per il 74° anniversario dell’affondamento dell’Andrea Sgarallino vogliamo onorare i superstiti e le vittime di questa grande tragedia sempre viva nel ricordo di tutti noi.
Con la scomparsa l’anno scorso del marinaio Celestino Fusari, ultimo superstite del piroscafo Andrea Sgarallino, il vissuto dei protagonisti di questa funesta sciagura resta nelle commozioni e nei racconti che ci hanno trasmesso con i loro dolorosi ricordi.
Attraverso le loro drammatiche narrazioni abbiamo conosciuto e capito che cosa era veramente successo quella fatale mattina del 22 settembre 1943, mentre lo Sgarallino stava rientrando da Piombino a Portoferraio con a bordo oltre trecento tra militari e civili.
Tramite i loro ricordi, di tanto in tanto rimaneggiati dal senno di poi, abbiamo appreso eventi, circostanze e dettagli altrimenti impossibili ad ogni immaginazione.
Dalle loro testimonianze abbiamo capito che dopo quanto era accaduto quel giorno, per loro, non è stato facile riprendere a vivere: impossibile dimenticare che colleghi, amici, e tante persone innocenti erano perite sullo Sgarallino senza poter dire neanche: mamma mia!
La loro voce stentata e spesso interrotta dalla commozione, i loro sguardi persi nel vuoto, erano più che eloquenti di una sofferta inquietudine, impossibile da cancellare.
Il fuochista Stefano Campodonico e il cannoniere Celestino Fusari erano allora due giovani e forti marinai che avevano visto la morte in faccia e si erano resi conto più che mai di quanto fosse assurda, crudele e folle la guerra.
Dopo questa esperienza devastante, avevano continuato a sopravvivere, senza che passasse giorno o notte che un qualche ricordo di quel tragico evento diventasse pensiero sofferto.
Loro sono sopravvissuti perché noi sapessimo e non ci dimenticassimo le centinaia di elbani che sono tumulati nel grande cimitero del mare
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