LYMANTRIA DISPAR , PARCO E IL VIL DENARO di Ivano Arrighi
pubblicato domenica 21 maggio 2017 alle ore 18:49:47
Sono a S. Felo, dentro casa mia che si trova all'interno del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Parlo con un amico che è venuto a trovarmi e mi passo una mano fra i capelli. E' lui che mi avverte della caduta di qualcosa e ... non sono capelli. Si tratta della famigerata Lymantria. Prima me ne ero già tolto qualcuna dalla felpa.
I bruchi sono ovunque. Sulle piante ornamentali, su quelle da frutto, sui muri, qualcuno dentro casa e qualcuno, come detto, sulle persone.
Ho chiesto informazioni sul da farsi al sindaco ed anche all'Unione dei Comuni delle colline metallifere (ex provincia).
Le risposte sono state:
Il sindaco: " il problema è noto, ormai servirebbe l'intervento aereo dell'elicottero, ma il Parco, che non ha soldi (costo di circa 140.000 € ?) si trincera dietro il fatto che il fenomeno dovrà esaurirsi da solo e che un intervento indiscriminato come quello aereo distruggerebbe anche altre specie.
L'ex provincia:" abbiamo segnalato già questo inverno che i nidi erano in aumento e che la situazione in primavera senza interventi sarebbe stata peggio del 2015 e 2016.
Facciamo quello che possiamo, abbiamo tante richieste e le risorse sono poche. Quest'anno è stato richiesto anche qualche piccolo contributo economico ai comuni".
Personalmente a novembre avevo segnalato con una mail alla D.ssa Zanichelli, Direttrice del Parco, la presenza di molti nidi in Capo d'Arco senza però avere alcuna risposta.
Si potrebbe forse capire i non interventi del Parco nelle aree boschive, ma perché non interviene in modo mirato, e per tempo, nelle aree abitate di sua competenza a tutela delle persone e dei loro investimenti in piante ornamentali e da frutto?
L'autodifesa fai da te, oggi 21 maggio, anziché una programmata per tempo e con mezzi e specifici, ambientalmente compatibili da parte del Parco, potrà significare la morte di quegli animali che ho curato da anni. Ricci, beccafichi, lumache, altri insetti, ... Mi preoccupa anche la colonia felina che accudisco da anni. Purtroppo quando mi sono trovato i bruchi anche addosso ed in casa non ho avuto altra scelta che la loro distruzione.
Spero sia solo casuale che nell'elenco di compiti (Piano della Performance) a cui si dedica il Parco sia menzionato solo all'ultimo posto il seguente: " realizzazione di esperienze di sviluppo rispettose della qualità della vita delle comunità locali e alla preservazione delle risorse naturali".
Ho scorso i dati di bilancio 2016 del Parco e a seguire li riepilogo.
Ambito NATURALISTICO AMBIENTALE= 9 voci per € 1.545.212 Ambito SOCIO CULTURALE = 25 voci per€ 2.248.174 Ambito ECONOMICO SOSTENIBILITA' = 9 voci per€852.731 Ambito ORGANIZZAZIONE ENTE = 73 voci per€1.840.000
T.LE€6.486.117
Non ho trovato la voce "Lymantria" in nessuna parte del Vs. piano triennale di gestione 2016-2018, da cui ho ricavato i costi precedenti.
Mi permetto di chiedere come cittadino danneggiato: é stata fatta un'analisi del problema relativo all'impatto che questo flagello ha sulle persone?
Se si, su quale capitolo, da chi, a quali costi e con quali risultati?
Gli abitanti all'interno del Parco, possono essere coinvolti, informati e forse condividere anche se a posteriori i risultati? In fin dei conti nel 2016 per queste motivazioni erano previsti ben 2.248.174 €.
Mi e Vi auguro che i circa 6.500.000 € di noi tutti, da Presidenza e Direzione attuali siano spesi meglio delle gestioni 2001 - 2007!
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