ASA CONSIGLIA: METTI AL CALDO IL CONTATORE di Giovanni Fratini
pubblicato giovedì 12 gennaio 2017 alle ore 14:53:01
Ho saputo, per caso, che ASA, l’Azienda che gestisce il servizio idrico, il 3 gennaio scorso, ha trasmesso a tutti i Comuni un comunicato che ha il seguente titolo:”Viene l’inverno . Metti al caldo il tuo contatore”.
Ottimo consiglio! Infatti mettendo al caldo il contatore se ne evita la rottura che può essere causata dalle basse temperature invernali. Ma non basta. Si dovrebbe anche, secondo ASA, durante le ore notturne,”lasciare eccezionalmente aperto il rubinetto di casa quanto basta a creare un minimo di flusso”.
Ai Comuni è stato chiesto di dare al comunicato la massima diffusione. E i Comuni si sono limitati a pubblicarlo all’albo pretorio. Morale della favola “gli ottimi consigli” della Azienda che ci fornisce l’acqua, sicuramente sono rimasti ignoti alla stragrande maggioranza dei cittadini.
Finito di leggere gli utili suggerimenti di ASA, mi sono fatto alcune domande.
Mi sono chiesto, innanzi tutto, se non fosse stato più corretto che la stessa Azienda livornese avesse informato i suoi utenti tramite la stampa locale o,ancor meglio, con l’ invio di una apposita “letterina” o un messaggio telefonico.
Seconda domanda. Non sarebbe stato più opportuno stilare il comunicato e portarlo a conoscenza degli interessati qualche mese prima dell’inizio della stagione invernale e non a gennaio? Tra l’altro non mi sembra che sia una operazione facile “mettere al caldo”il contatore. L’ASA propone di proteggerlo “direttamente” ( che vuol dire? avvolgerlo in un “piumoncino” o in un piccolo plaid? non credo) oppure di provvedere all’ “ isolamento termico del suo alloggiamento e del relativo sportello”. A parte il fatto che molti contatori esterni, specie nel centro storico, non sono dotati di sportello, è abbastanza evidente che si chiede all’utenza di fare un qualcosa che, nella maggior parte dei casi, non rientra nelle capacità “tecnico- professionali” di un cittadino. E quindi i più, molto probabilmente, se dovessero decidere di dare ascolto al fornitore di acqua, dovrebbero ricorrere alle prestazioni di qualcuno che “se ne capisca”.Per concludere, chi accettasse, diligentemente, di seguire i consigli di ASA, con molta probabilità si troverebbe con il proprio contatore protetto ad inverno ormai passato.
Terza domanda. Non sarebbe opportuno che la stessa Azienda prendesse l’iniziativa di eseguire direttamente i lavori per mettere in sicurezza tutti i contatori? Sarebbe, credo, un’ottima iniziativa, per la quale varrebbe la pena pagare qualcosa in più sulla voce “quota fissa” indicata nelle bollette, per due motivi. Se infatti l’isolamento termico lo si affida alla buona volontà dei privati, è facilmente prevedibile, che in molti non faranno nulla sperando in un mite inverno. E così la maggior parte dei contatori continuerebbero a correre il rischio di rimanere esposti al “freddo e al gelo”. Inoltre si contribuirebbe a dare alla città, in particolare al suo centro storico, un aspetto un po’ più decoroso, installando ovunque sportelli nuovi, della medesima forma e del medesimo materiale.
Quarta ed ultima domanda. Certo è opportuno che, allorquando le temperature vanno sotto lo zero, venga lasciato aperto il rubinetto di casa per creare un minimo di flusso ed evitare così la rottura del contatore, ma l’eventuale maggior costo dell’acqua che ogni utente avrà consumato in più non per le sue quotidiane esigenze, ma per ragioni del tutto eccezionali, non dipendenti dalla sua volontà, gli verrà comunque addebitato?
A quest’ultimo quesito la risposta me la sono già data: sicuramente sì. Del resto si sta pagando, non ostante i pareri contrari della Corte costituzionale e della Corte di Cassazione, un servizio che ancora non esiste come quello della depurazione ( i lavori di allaccio della rete fognaria cittadina al depuratore di Schiopparello sono tuttora in corso), perché non dovremmo pagare un maggior consumo idrico, qualunque ne sia la causa?
Giovanni Fratini
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