La delegazione di Elbani che, con un pullman e una bandiera elbana, hanno sfidato l’afa agostana per recarsi a Roma, sono stati definiti da Ruggero Barbetti “ truppe cammellate”. Non credo che Barbetti, abbia utilizzato questa espressione nel sua suo significato più negativo, visto che nella “truppa” c’èra anche un rappresentante da lui inviato.
L’espressione “truppe cammellate “ è entrata nel lessico politico elbano dopo la pubblicazione nel 1996 di un opuscolo dal titolo ELBA: UNA COLONIA, dove si teorizzava un processò di colonizzazione dell’Elba da parte di vari potentati economici e politici del continente ,con sedi a Livorno e Firenze . Il ruolo di “truppe cammellate” , secondo la teoria sarebbe stato assolto dai dirigenti locali del Pds, oggi PD, a volte definiti anche “ ascari”. L’opuscolo conteneva anche l’ “ Intervista MX” che prevedeva che uno degli effetti più drammatici sarebbe stato lo spostamento di tutti i centri di potere oltre canale.
Oltre a questa profezia, che, purtroppo si è rivelata esatta, il professore affronta anche un altro aspetto che in questi giorni è stato sollevato sui socials, e anche su questo pagine da Marta Giordani che, indignata, denunciava l’atteggiamento che, a volte, alcuni continentali hanno verso gli elbani.
Anche MrX vedeva nell’atteggiamento dei continentali non solo il naturale distacco che vi è sempre tra colonizzatori e indigeni, ma anche un loro pregiudizio negativo che sfiorava il razzismo e che, secondo lui , avrebbe radici culturali profonde: i continentali guarderebbero sempre con un esibito tratto di superiorità gli isolani, che si tratti elbani, corsi o siciliani.
Si tenga conto che, queste righe ,furono scritte più di 20 anni prima dello spostamento degli ultimi centri servizi oltre canale , e un decennio prima che l’assessore regionale Riccardo Conti inventasse uno slogan per gli elbani: loro , gli elbani, potevano fare “ da se, ma non da soli”. Gli elbani quindi incapaci di gestirsi da soli , come fanno i Pisani o i Fiorentini.
Ecco i passaggi
D - Professore, lei continua a parlare di "brusca accelerazione" di quella che lei chiama colonizzazione, ma perché questo dovrebbe portare anche allo spostamento, in continente, di tutti i centri servizi come la Sanità Pretura Ufficio Turistico ecc
Mr X- Cosa vuole che le dica. Non è facile, in questo caso, fornire una risposta sicura. Si possono fare solo delle ipotesi. La giustificazione che viene di solito addotta, in modo più o meno esplicito, per l'ospedale, la pretura, i vari uffici pubblici, i servizi telefonici, eccetera è che ci troviamo in un momento di grosse difficoltà finanziarie e dunque lo Stato o anche grosse società para pubbliche come la Telecom Italia hanno necessità di realizzare delle economie, e le economie si ritiene di realizzarle accentrando i servizi.( . . . . . . ) . Eppure, vivono su quest'isola circa 30.000 persone che, nei mesi estivi, arrivano a punte di oltre 150. 000. Probabilmente, nei centri decisionali, che si trovano sul continente, non si tiene nemmeno dovutamente conto dell'elemento "insularità" o, addirittura, esso gioca un ruolo negativo. Va infatti anche aggiunto che la presunta esigenza di massimizzare i rendimenti va ad interagire con un atteggiamento che, eufemisticamente, vorrei definire di sufficienza, che i metropolitani, da sempre, direi sin dal tempo dell' antica Roma, hanno avuto nei riguardi degli abitanti delle lontane province e, in particolare, dei nativi delle isole.
D - Lei vuol dire che c'è anche una certa dose di razzismo...?
Mr X- Non ho detto questo. Comunque, è un dato scientifico che, da parte di chi vive sul continente e soprattutto nei grandi centri urbani, sussiste un forte pregiudizio nei riguardi degli isolani. Ci sono numerose ricerche sul campo, come quelle del grande antropologo strutturalista Claude Levi Strauss, a supporto di questa tesi. Mi viene in mente una celebre frase del generale De Gaulle che, in polemica con gli Inglesi e parafrasando la celebre frase di Gertrude Stein -una rosa è una rosa e una rosa- disse una volta in televisione: "in fondo, l'Inghilterra è un'isola, un'isola |